L’ansia non è solo una cosa da grandi: i disturbi d’ansia infatti rappresentano la difficoltà psichica più comune in età evolutiva e hanno un grande impatto sulla vita del bambino.
E questo vale sia per quelli più grandi che per quelli molto piccoli.
Il DSM V definisce l’ansia come l’anticipazione di una minaccia futura che si manifesta con preoccupazione e paura eccessiva. Spesso si manifesta senza alcuna apparente correlazione a cause esterne scatenanti ma con una intensità tale da provocare molta sofferenza. Nonostante talvolta possa esserci consapevolezza dell’eccessività delle loro preoccupazioni rispetto alle diverse situazioni, bambini e ragazzi sentono di non essere in grado di avere un controllo su esse.
L'ansia non è sempre patologica
Provare ansia è fisiologico e sano in quanto è una risposta adattiva che l’individuo mette in atto di fronte ad eventi minacciosi, e si concretizza con uno stato di allerta che prepara il soggetto a reagire. Un aspetto quindi fondamentale per la sopravvivenza.
Tutti i bambini infatti sperimentano sentimenti d’ansia e paure durante l'infanzia, questi li proteggono da potenziali rischi e li aiutano a crescere .
Ad esempio tra le più comuni paure in età evolutiva ci sono quella del buio, dei mostri e degli estranei.Questi sono aspetti normali dello sviluppo e sono di natura temporanea, ovvero tendono ad estinguersi con la crescita.
Tuttavia, l'ansia può diventare patologica quando diventa molto intensa perchè il rischio in questo caso è quello di immobilizzare il bambino e creare disagio, interferendo cosi sul normale funzionamento. Livelli di ansia troppo alti infatti possono generare comportamenti disadattivi e inficiare diversi aspetti della vita del bambino: dalla capacità di fare nuove amicizie, ai risultati scolastici, all'armonia familiare.
Ciò che fa la differenza inoltre è la durata e la pervasività: quando infatti le preoccupazioni sono eccessive, incontrollabili, durano nel tempo e interferiscono con molte attività quotidiane, si può parlare di un vero e proprio disturbo d’Ansia.
La sintomatologia infatti deve mantenersi per un periodo (tipicamente sei mesi o più) e deve compromettere il funzionamento del piccolo in differenti ambiti di vita.
Come nasce l’ansia
In letteratura è ormai noto che ci sono diversi fattori che intervengono nel determinare l'insorgenza e il mantenimento dei disturbi d'ansia in età evolutiva:
fattori ambientali, genetici, temperamentali e ambientali, che includono anche gli stili genitoriali ed educativi.
I sintomi dell’ansia
L’ansia è un costrutto multidimensionale che si manifesta a tre livelli: fisiologico, cognitivo e comportamentale. Solitamente nei sintomi tipici rientrano i tentativi di evitamento di quelle situazioni ritenute minacciose e pensieri negativi o catastrofici come il timore che possano accadere “cose brutte” alle persone care, o paure legate alla possibilità di non farcela.
Nei bambini è molto comune poi che l 'ansia si manifesti anche attraverso il corpo con sintomi fisici come mal di stomaco, mal di testa, nausea, sudorazione e tremori.
Si possono poi presentare difficoltà di concentrazione, irrequietezza, difficoltà legate al sonno che si manifestano con fatica nella fase di addormentamento o incubi con frequenti risvegli
Quali sono i principali disturbi d'ansia? In età evolutiva possiamo osservare diversi tipi di disturbi d’ansia ognuno con una sintomatologia precisa. Tuttavia, tutti i disturbi di matrice ansiosa condividono una preoccupazione (prolungata ed intensa), sproporzionata rispetto alla situazione che stanno vivendo
Disturbo d’ansia generalizzato
disturbo d'ansia da separazione
disturbo d'ansia sociale
disturbo da panico
mutismo selettivo
fobie specifiche
L’importanza di riconoscere i sintomi d’ansia
Anche se non è facile, soprattutto quando si è coinvolti personalmente, Riconoscere i sintomi dell’ansia dei bambini, permette di affrontare la situazione in maniera utile e funzionale. A volte infatti si tende a banalizzare le paure / preoccupazioni che i bambini ci portano, magari chiedendo loro di sforzarsi a superare questi stati d’animo non giustificati. Attenzione però che questa modalità non è efficace anzi rischia acuire la situazione e far sentire il piccolo inadeguato e non compreso.
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