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Emozioni e apprendimento: il bambino impara meglio se è contento.

Aggiornamento: 3 mar 2020



Bambini che ridono e imparano in gruppo
Emozioni e apprendimento nei bambini


Lo sapete che le emozioni giocano un ruolo importante anche nell’apprendimento?

Diversi studi, nell'ambito delle neuroscienze, ci dicono che, quando siamo contenti, ad esempio per aver ricevuto una gratificazione per il lavoro svolto, il nostro cervello reagisce sollecitando il circuito della ricompensa, chiamato anche “circuito dei reward”. Nello specifico si attiva la produzione di un neurotrasmettitore che si chiama dopamina, legato alla motivazione.

Questa scarica chimica si traduce nella creazione o nel consolidamento delle sinapsi.

Le esperienze gratificanti vengono cosi impresse nella mente in ricordi per far sì che l’esperienza venga ripetuta.

Proprio perché ognuno di noi è portato a ricercare e a ricreare quelle sensazioni che ci hanno fatto provare soddisfazione, lo sforzo compiuto nello studio dovrebbe essere sempre gratificato, a prescindere dal risultato ottenuto! Così da attivare il circolo virtuoso:

mi impegno, sono ricompensato, ho voglia di impegnarmi ancora”.

Una ricerca condotta dall'università di Edimburgo conferma inoltre che se un evento é nuovo, diverso dal solito, saremo in grado di ricordarlo meglio.

Da un'area celebrale nota come locus coeruleus, altamente sensibile alle nuove esperienze, viene rilasciata e trasmessa dopamina all’ippocampo, l'area celebrale associata alla formazione dei ricordi.

“La meraviglia e lo stupore sono in grado di creare un alone migliore nei processi di memoria e permettono quindi la creazione di un ricordo, a differenza degli eventi banali e monotoni che invece tendono a essere dimenticati”, commenta Richard Morris, professore del Centro scozzese di sistemi cognitivi e neurali.

I nueroscienziati inoltre sostengono che per attirare l’attenzione è necessario ‘accendere’ questo slancio chimico per migliorare la memoria. Quindi gratificazioni, piccole sorprese, novità e stupore sembrerebbero molto utili per attivare i neurotrasmettitori responsabili dei ricordi.

Tornando all’apprendimento, questo ci suggerisce che un insegnante dovrebbe approfittare di queste informazioni dateci dalle neuroscienze per aiutare gli allievi a imparare e ricordare meglio.

Alcuni studiosi infatti propongono di permettere agli scolari di fare cose divertenti durante lo studio per spezzarne la monotonia, come andare a giocare a tennis piuttosto che fare un giro sul monopattino.

Ancora una volta la ricerca conferma il valore delle strategie di apprendimento messe in atto dai migliori educatori!

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